🔎 Dettagli che cambiano tutto | Motivational Monday #51
Cos'è che ti fa sembrare un servizio o un prodotto una figata pazzesca o una schifezza completa?
La newsletter arriva di martedì causa saggio di mia figlia. Ne parlo qui. Vogliatemi bene. Io sono stata emozionatissima.
Venerdì scorso c’è stato l’ultimo workshop di The Ideas Lab.
Ci siamo viste a Roma con 30 imprenditrici, freelancer e aspiranti tali.
È stato una figata. Foto qui sotto per vedere che bello tutto: il posto, le partecipanti, le speaker, il cielo della Capitale.
È stato l’ultimo workshop dicevo perché da questa settimana cambierà tutto.
Fare eventi è bellissimo. Il giorno dei workshop c’è un’energia pazzesca. Vedersi di persona crea magie e connessioni.
Però, diciamolo, è anche una grande sbatta ed è poco inclusivo.
Nel senso che o ci sei proprio quel giorno lì, a quell’ora lì, in quella location lì, oppure ti attacchi al tram.
Ed è anche poco scalabile, perché la location ha una metratura quadra dove puoi accogliere un numero massimo di persone.
Quindi come si fa?
Dopo quasi due anni a fare workshop in presenza, ho deciso di fare dei cambiamenti radicali per cercare di dare lo stesso valore, le stesse connessioni, le stesse competenze (e anche di più) ma sempre a un numero maggiore di persone.
🥁 Rullo di tamburi quindi!🥁
Questo venerdì lancerò ufficialmente la membership.
Ma che cosa vuol dire questa cosa?
Ogni mese:
Ci sarà un evento di networking curato e tematico per imprenditori e imprenditrici, freelancer o aspiranti tali.
L’idea è quella del confronto e del supporto, ma guidato. Che fare sti incontri dove tutti si scambiano bigliettini e non si sa perché non mi è mai piaciuto.Ci sarà una masterclass verticale su un tema chiave per il lancio e lo sviluppo della propria attività.
La prossima sarà il 25 giugno con Martina Di Pasquale di Ragazze D’Affari e parleremo proprio di un argomento FONDAMENTALE: le vendite.
Per chi si iscrive alla membership, l’incontro sarà GRATIS.Potrai promuovere la tua attività nella directory dedicata così da raccontare a tutti quello che fai.
Potrai accedere a tutte le registrazioni di tutte le masterclass. Al momento puoi già accedere ad oltre 15 classi su temi come social media, vendite, marketing, finanza e storie ispirazionali.
La cosa più bella di tutte è che se ti iscrivi ora, prima del lancio ufficiale, avrai accesso al prezzo pre-lancio bloccato PER SEMPRE.
È una coccola a chi crede da subito in questo progetto.
PS: la membership è aperta sia a uomini che a donne che stanno partendo, sono già partiti o ci stanno pensando e vorrebbero un network di persone intraprendenti e non lamentose, che fanno, invece di criticare sempre.
Argomenti di questa newsletter:
Introduzione
I dettagli dell’esperienza
Pillola per il mindset
Il mio Lab: come sono andati i workshop?
Risorse interessanti
Sconti per la community
🔎 Dettagli che cambiano tutto
Hai mai rosicato di brutto perché stavi usufruendo di un servizio o di un prodotto e ti sembrava non fatto bene?
Probabilmente chi l’aveva fatto non aveva pensato alla cosa fondamentale: lo user journey.
Ovvero, al percorso che l’utente/cliente fa dal momento in cui viene a conoscenza del servizio/prodotto, fino ai giorni successivi da questo utilizzo.
Il fatto è che quando invece non ti accorgi di nulla, probabilmente ci hanno pensato talmente tanto bene che non te ne sei neanche accort* che hai avuto una bella esperienza. Semplicemente lo dai per scontato.
Alla fine del workshop di Roma stavo parlando con una delle mie speaker e mi ha fatto i complimenti per l’evento.
La mia risposta solitamente è: “Bello, ma che sbatta non hai idea”.
E allora pensandoci meglio per cercare di tradurre la sbatta in step mi sono accorta che si trattava proprio di tutti gli step che penso/faccio per garantire uno user journey carino alle partecipanti.
Ora, siccome sono una e non molto trina a fare tutta la parte logistica, di comunicazione pre e post, gestione speaker, e marketing, ho ancora tantissimo margine di miglioramento, ma alcune cose ve le condivido perché possono servire tanto anche ad altre attività.
Step 1: prova a spezzettare l’esperienza utente in tutti i suoi passaggi.
Non solo: arriva all’evento e se ne va.
Ma proprio:
Come ne viene a conoscenza
Come può leggere più info
Come può iscriversi
Come può pagare
Come può ricevere conferma
Come può ricevere reminders
Come può prepararsi
Come può arrivare all’evento
Come può registrarsi
Cosa può fare appena registrato
Quali sono i contenuti e come interagirà
A che ora fare pause
Come organizzare il pranzo
Cosa fare negli ultimi minuti
Come salutarci
Come ringraziare dopo l’evento
Cosa fare dopo qualche settimana dall’evento
Sembra tanta roba, e qui l'ho anche semplificato molto.
Qualunque attività tu faccia, puoi cercare di pensare a tutti i singoli step e punti di contatto che hai con il tuo cliente e che cosa ti aspetti che faccia. Ma soprattutto che esperienza vuoi fare vivere.
Per facilità puoi dividere il tuo percorso in:
Pre-acquisizione.
Tutto quello che succede dal “ma chi ti conosce” al “ah, potrebbe interessarmi”.
Ovvero, come viene a conoscenza di cosa offri e che tipo di vibe deve ricevere in questo passaggio.
Acquisizione.
Tutto quello che succede dal momento in cui decide che vuole effettivamente quel tipo di servizio o prodotto che offri.
Qui è importantissimo facilitare l’esperienza di lasciare i dati e la parte di pagamento.
Nel nostro workshop di Roma, Isabelle Andrieu di Co-Founder e Chairwoman di Translated ha detto che questa cosa qui è stato il loro successo.
Le altre agenzie di traduzione non avevano i prezzi in chiaro, era per lo più impossibile lasciare i documenti e pagare. Loro l’hanno fatto così semplice che all’inizio non chiedevano neanche la carta di credito per non avere attriti, nè i dati di fatturazione. Li chiedevano dopo.
Io preferisco chiedere solo il minimo essenziale, per poi non rompere dopo. Ma capisco la loro strategia.
Post-acquisizione.
Tutto quello che succede una volta iscritti o pagato per il servizio/prodotto.
Qui puoi creare hype. Far gasare le persone. Comunicare chiaramente le tempistiche. Farli preparare a qualcosa.
Esempio di un’email che mandavo quando si iscrivevano al workshop:
Parte iniziale: gasarsi insieme
Secondo paragrafo: gasare la persona
Terzo paragrafo: info logistiche
Quarto paragrafo: cosa pratica e utile
Esperienza servizio/prodotto.
Tutto quello che succede nel mentre fanno l’esperienza del servizio o prodotto che offri.
Qui devono esserci due effetti: sia l’effetto “aaaah era proprio quello che mi serviva”, sia l’effetto “wow, è proprio fatto fatto bene”.
Nel mondo product si chiamano proprio ah-ah effect e wow effect per un motivo e rispecchiano due fasi diverse dell’utilizzo del prodotto/servizio.
La parte di esperienza potrebbe essere spezzettata in tante altre parti, a seconda del tipo di prodotto o servizio che offrite. Non c’è qui qualcosa che possa andare bene per tutti ed è la parte a cui ti spronerei a pensare di più, visto che è il cuore di quello che vendi.
Post-esperienza.
Tutto quello che succede dopo l’esperienza.
Si tratta di ringraziamenti, richieste di feedback, recensioni, ri-attivazione dell’utente (es. far comprare qualcos’altro o di nuovo lo stesso prodotto/servizio),
In questa fase potete anche provare a far diventare il vostro utente uno sponsor del vostro servizio/prodotto verso altri suoi simili.
Il famoso passaparola di cui tutti parlano all’inizio della propria attività.
Esempio di email:
Parte 1: ringrazimenti
Parte 2: ricordare quanto è stata figa l’esperienza
Parte 3: gasare chi legge e supportare
Parte 4: incuriosire
Consigli per farlo bene
Puoi usare un supporto grafico per farlo per pensare al tuo percorso come una serie di passaggi lineari (o quasi). Io uso Miro.
Per ogni passaggio puoi riflettere sui tipi di messaggi e sentimenti che vuoi che il tuo utente senta.
Il copy è importantissimo. In ogni singola fase. In Million Dollar Weekend ci sono un sacco di spunti utili su come creare questa connessione attraverso il copy. (I titoli in Italiano sono sempre un po’ una schifezza, ma te lo metto sia in ITA che in ENG).
Osserva, chiedi feedback e miglioralo così da offrire un’esperienza sempre migliore.
🧠 Pillola per il Mindset
Le persone si dividono in quelle che aspettano che fallisci e in quelle che sperano che tu abbia successo. Decidi quale delle due essere e da quali circondarti.
Due piccole backstories su questo che mi hanno fatto riflettere molto in questi giorni.
Backstory 1
Martina Strazzer ha lanciato una nuova azienda. Non la conosco di persona, ho visto casualmente una sua intervista l’altro giorno e poi ho avuto il feed invaso di gente che diceva la propria su questa nuova azienda.
In particolare, avevo letto questo post che spiegava la strategia di lancio molto figa dal punto di vista meramente del marketing. Super interessante, super diversa da tutti gli altri lanci.
I commenti: una serie di “eh ma che ne sa lei di HR”, “un lancio non basta a definire il successo”, e via così.
A me sta roba manda ai matti. Ne ho parlato qui. Quando qualcuno lancia, lo fa con le risorse e le competenze che ha in quel momento. Farà schifo? Probabilmente. È normale così.
Backstory 2
Ieri sono andata al saggio di danza di mia figlia. Naturalmente, ad uno spettacolo di bambine dai 4 ai 6 anni, le coreografie non erano perfette. Anzi.
Eppure, eravamo tutti lì a gioire con loro. Ad incoraggiarle. Ad applaudire fino a farci male le mani. A piangere come se fosse la riproduzione di Cenerentola più bella che avessimo mai visto.
Poi hanno fatto un ballo le maestre. Solo loro. E all’uscita una persona mi fa: certo che non erano proprio perfette le spaccate.
Il fatto è che per le bambine ci aspettiamo che possano imparare. Che siano all’inizio. Che piano piano miglioreranno. E quindi siamo disposti ad incitarle.
Per i grandi, invece, ci aspettiamo che sappiano già farlo perfetto. E quindi siamo più propensi a criticare.
Il fatto è che non consideriamo tanti altri fattori.
Ad esempio, che queste maestre hanno messo in piedi un saggio al teatro con una quarantina di bambine, pensando a coreografie, vestiti, scenografie, biglietti, e mantenendo i rapporti con noi genitori, che, diciamolo, siamo degli scassacazzi infiniti.
Mi immagino che il tempo per loro per prepararsi, sia stato estremamente ridotto, ritagliato qui e lì, tra prove e sbatti organizzativi.
Potevano non fare proprio niente. E l’hanno invece fatto.
Ed è proprio questo il punto.
Tutti noi possiamo decidere di non fare proprio niente. Oppure di farlo. Con le risorse, l’energia, il tempo che abbiamo in quel momento.
E anche se non sarà perfetto, sarà sempre meglio di non fare niente. SEMPRE.
🚀 Lancia la tua idea, parti da qui
Iscriviti al prossimo webinar online sulle Vendite del 25 giugno.
Scarica il quaderno. Avrai 20 esercizi pratici per definire meglio la tua direzione e lanciare il tuo progetto.
Pre-registrati per la membership e avrai accesso a masterclass e incontri con esperte ed esperti, oltre che sessioni di networking, per non sentirti mai più sol*. ULTIMI GIORNI PER ISCRIVERTI!
💡 Il mio Lab: come sono andati i workshop?
Il mio Lab è la rubrica dove racconto senza filtri gli esperimenti e le cose che faccio dietro le quinte, così da aiutarti con spunti pratici nel tuo di business.
Da novembre 2023 a giugno 2025 ho organizzato 9 workshop in presenza per The Ideas Lab. Mi piacerebbe usare questa sessione per una retro pubblica in pieno stile build in public.
I video scemi che faccio alla fine dei workshop, con tanto di audio. No filtri.
Premessa: organizzare eventi fisici è una sbatta infinita.
Mi sono buttata in questa avventura solo perché ho parecchia esperienza nel campo. Li ho organizzati per lavoro per i coworking per cui ho lavorato, per le aziende dove facevo marketing, come freelancer e per delle associazioni di cui facevo parte.
Se non avessi avuto esperienza, sarebbe stato molto molto molto più sbatti.
Ma nonostante l’esperienza, il carico di lavoro e di tempo mentale che ti porta via organizzare eventi è enorme.
Facciamo la retro.
Cos’è una retro?
È uno strumento che ti aiuta a guardare a quello che hai fatto in retrospettiva, riflettendo su quello che è andato male e su cui non potevi farci nulla, che è andato male e su cui potevi farci qualcosa e che è andato bene.
Ti consiglio di farlo in quest’ordine così da concludere con una nota positiva e degli action point concreti.
Mad (quello che è andato male e su cui non potevo farci nulla)
SPONSOR. Tempi di risposta delle corporate molto lunghi. Non ho ancora bene capito quando si allocano i budget. Diverse aziende hanno diverse figure di riferimento e modi di rendicontare questi soldi (es. CSR, Marketing, Sostenibilità,…). Momento storico conservativo, perché non si sa come andrà sia a causa dell’AI, che della situazione geopolica internazionale.
DATE. Spesso le date coincidono con altre cose. Altri eventi. Cose personali. Malattie dei figli. Viaggi.
Sad (quello che è andato male e su cui potevo farci qualcosa)
NON HO FATTO SOLD OUT. In nessuna tappa. Il numero dei biglietti l’avevo deciso io. Mi ero data un numero molto alto rispetto all’anno scorso. Ma alla fine, per poco, non ho fatto sold out da nessuna parte. Penso sia un problema di audience. Con le risorse che ho, posso raggiungere solo fino ad un certo numero di persone.
Action point: creare un’audience prima di fare i prossimi eventi fisici.
COMUNICAZIONE SOCIAL. Mi sono molto smonata di Instagram, ed ero troppo presa da altre cose per avere veramente la creatività di inventarmi qualcosa di innovativo. Sono andata più sul sicuro, che sperimentare con nuovi format. E la comunicazione era molto orientata alle vendite.
Action point: fare un assessment di quello che abbiamo fatto sui diversi canali. Capire cosa mi diverte e cosa è utile al mio pubblico.
Glad (quello che è andato bene)
CRESCITA. Sicuramente è stato un progetto in crescita. Sia a livello professionale per me, ma anche proprio a livello numerico e di fatturato. Il primo anno è stato difficile trovare partecipanti anche se il prezzo del biglietto era basso. Il secondo anno ho fatto numeri molto più alti, con un prezzo del biglietto che era fino ad 8 volte superiore.
ENERGIA. L’energia che si è sprigionata in tutti i workshop, anche quelli dell’anno scorso che erano i primi, è stato qualcosa di fighissimo. Le partecipanti sono uscite cariche a pallettoni e quello era l’obiettivo.
PERSONE. Completamente in target. Il tipo di comunicazione fatta è stata adatta ad attirare una certa nicchia di persone con voglia di fare, che si vogliono mettere in gioco, aperte a supportare le altre. Non c’è stato mai un workshop dove mi sono sentita sconnessa dall’audience e viceversa.
SPONSOR E PARTNER. Gli sponsor e partner di entrambe le edizioni sono stati fenomenali e perfettamente in linea. Non è stata una marchettata, ma piuttosto ho coinvolto aziende e associazioni che veramente fanno cose per smuovere lo status quo e supportare le attività nascenti.
LOCATION. Top del top. Sia l’anno scorso che quest’anno. Abbiamo chiuso alla grande con una villa con piscina e giardino stupendo in via Indonesia. Che è stato un segno del destino perché questi workshop sono nati da un progetto che ho fatto proprio a Jakarta con una grande azienda.
INDOTTO. Per The Ideas Lab questi eventi sono servizi ad entrare in contatto con tante realtà diverse e in due anni abbiamo lavorato con la John Cabot University, Bocconi, H-Farm Business School, la Camera di Commercio, diversi eventi, aziende ed enti territoriali per costruire sempre più progetti formativi per l’autoimprenditorialità.
All in all, sono contenta di come siano andati. E grazie a tutte queste esperienze, ora si va allo step successivo per creare ancora più impatto.
🔥 Risorse interessanti
La nuova rubrica su cose a caso che leggo, ascolto, guardo e che non sono per forza correlate al business.
Le risorse sono spesso in inglese, perché purtroppo spesso consumo contenuti internazionali, ma tanto c’è ChatGPT e confido in quello.
Tutto di questa intervista a Martina Strazzer, founder di Amabile. Puoi imparare come abbassare i rischi, come iniziare da zero e poi, man mano, investire sempre di più.
Questo libro che parla di psicoterapia attraverso diverse storie. Molto figo. Ho pianto molto, che per me è indice di quanto mi sia piaciuto un libro. In Italiano e in Inglese.
💰 Sconti per la community!
COMMERCIALISTA. Non hai ancora partita IVA? Fidocommercialista ti può aiutare a fare tutte le scartoffie necessarie. La prima consulenza è gratuita e poi hai uno sconto di 65€ sull'abbonamento inserendo il codice THEIDEASLAB.
CREA IL TUO CORSO ONLINE. Se stai pensando di creare il tuo corso online, con Esmerise hai la possibilità di farlo in modo facile e veloce. Usando questo link ottieni il 25€ di sconto.
BANDI E FINANZA AGEVOLATA. Per la finanza agevolata e supportarti con i bandi pubblici, invece, abbiamo coinvolto Agevolando. Con il codice THEIDEASLAB puoi ottenere il 20% di sconto sugli abbonamenti e trovare finalmente il bando che fa per te.
I partner sono stati scelti perché li uso anche io e so che sono di valore. L'Academy di The Ideas Lab è stata fatta con Esmerise, FidoCommercialista è veramente il mio commercialista e Agevolando l'ho conosciuto perché per un periodo stavo lanciando una startup e l'ho utilizzato.
Non è la solita marchettata tanto per. Sono veramente strumenti salva vita ❤️
Se sei arrivata fin qui, vuol dire che questa newsletter ti piace almeno un pochino.
Aiuta altre persone a scoprirla e ad avere quella spinta in più per lanciare nuove idee!
Grazie di cuore,
Alessia Anniballo