🎂 I miei primi 2 anni | Motivational Monday #49
Ho aperto la mia attività 2 anni fa. Un riassuntone di quello che è successo, che può interessare anche te.
Inizio questa newsletter con questa foto stupenda del workshop di Milano.
Non ho veramente parole per descrivere tutto ciò.
A Milano c’era il diluvio. I treni bloccati. Uno sciopero imminente per il giorno dopo. Eppure, siete arrivate, bagnate fradice, in ritardo, trafelate. Ma eravate lì.
A me scrivendo sta cosa viene una pelle d’oca e i lucciconi.
È incredibile l’energia che si crea quando si mettono nella stessa stanza persone intraprendenti, con una motivazione tale da superare la pioggia torrenziale e Trenitalia.
Io sono ancora che sorrido, felice, di avervi conosciute!
Grazie ancora per aver reso questo workshop stupendo e in bocca al lupo per tutti i vostri progetti ❤️
Alessia Anniballo
Se vuoi vivere la stessa esperienza, ma a Roma (e speriamo senza diluvio universale e alberi sulle rotaie) ci vedremo il 6 giugno a PiCampus in zona EUR e puoi iscriverti qui.
I posti sono limitati e stanno per finire!
Non mancare! :)
Argomenti di questa newsletter:
Introduzione
I miei primi 2 anni
Risorse interessanti
🎂 I miei primi 2 anni
Oggi sono due anni esatti che ho aperto partita IVA.
È proprio il giorno in cui sono andata alla ridente Agenzia delle Entrate di Acilia per dire alla sportellista che volevo aprire un’attività.
Ora, non che sapessi bene che tipo di attività.
Volevo fare un’attività. Una qualunque. Che fosse la mia.
Non lo consiglio come metodo.
Sembravo più una di quelle che lascia tutto per diventare capo presso me stessa e che studia all’università della vita. Non proprio il massimo dei presupposti per avviare un’attività imprenditoriale.
Ma, sapevo delle cose molto importanti.
La prima: che mi serviva decidere subito il da farsi, per una questione burocratica. E quindi o cercavo subito lavoro da dipendente, o aprivo qualcosa di indipendente.
La seconda: che se non ci provavo in quel momento lì, in cui tutti i pianeti e l’universo e le mie finanze si erano allineate perfettamente, sarei stata una pirla.
La terza: che avevo delle competenze orizzontali e che non avevo paura di imparare, sperimentare, sbatterci la testa e riprovarci, fino a quando non trovavo la quadra.
Spoiler: la quadra non l’ho ancora trovata del tutto, però ho provato tante cose che mi hanno fatto andare sempre più verso la direzione giusta per me.
Quasi tutto quello che ho fatto in questi due anni, non lo consiglierei di fare ad altri. Ho fatto quasi tutto quello che ti sconsigliano di fare nei libri di business, e ne ho letti parecchi nella mia vita. Mi gasano proprio, ma poi, ho pensato che un po’ bisognasse improvvisare.
In questa newsletter, racconterò un pochino di quello che ho imparato e che non consiglierei e cosa, invece, mi ha aiutato ad andare dritta per la mia strada.
ALLA FINE, c’è una SOPRESA per tutte e tutti voi che mi leggete, perché mi piacerebbe festeggiare insieme a voi con qualcosa di utile.
🫸 La spinta
Il mio metro di giudizio per un bel romanzo è quanto mi ha fatto piangere. Mi piacciono i libri drammatici, scritti con i coltelli al posto delle penne. Quelli che ti fanno male fisicamente.
Ne sto già parlando con la mia psico, don’t worry, però di getto, mi viene da pensare che sia perché le storie belle, quelle che ti prendono e che ti ricordi, sono storie intense, con dei momenti brutti, e delle rinascite.
Il mio inizio è stato pieno di lacrime.
Dopo 6 anni che vivevo e lavoravo a Singapore e dove pianificavo di vivere e lavorare per almeno altri 4 anni, nella stessa settimana è successo qualcosa di impensabile.
Sia io che mio marito siamo stati licenziati da due aziende diverse che stavano chiudendo interi team.

La cosa assurda è che in tutto sto marasma, io da 4 mesi prima avevo deciso già che avrei fatto qualcosa di mio. Le lacrime erano più per il fatto che ora, così, da un momento all’altro, dovevo azionare un piano che non avevo ancora concluso.
Panico e terrore.
Mi sembrava un po’ come quel momento in cui ti tuffi da una scogliera e la tua testa conta fino a 3 e il tuo corpo si è già buttato all’1.
Da una parte, è l’unico modo.
Dall’altra, machecazzstaifacendo? E l’acqua quando arriva? E non mi sembrava così distante! E se ora mi sfracello su una roccia perché nella fretta non ho preso bene le distanze? E se ho saltato male e darò una schienata di quelle storiche? E se ho dimenticato come si nuota del tutto?
La sensazione è stata proprio quella.
Cosa mi ha salvato e può salvare anche te in situazioni di emergenza e in tuffi non previsti della vita:
Se hai un’interesse (come nel mio caso, quello di mettermi in proprio) circondati di gente simile e che già lo fa, anche nel periodo in cui non ti sei ancora decisa a fare il salto. Ti aiuterà ad osservare come si comportano e la vita che fanno.
Dall’inizio della mia carriera, ho bazzicato il mondo imprenditoriale, prima come giornalista, poi organizzando eventi, poi lanciando prodotti digitali, e anche gestendo un’azienda non mia come General Manager.Investi sempre nelle competenze. Fai corsi, leggi libri, ascolta podcast, articoli, quello che ti pare, per costruire competenze in linea.
Ogni tot tempo, fai degli esercizi di introspezione, così da sapere almeno chi sei e cosa vuoi. I primi esercizi di questo quaderno servono proprio a trovare la direzione e seguono le metologie del Life Design (a me personalmente, mi ha salvato).
🎬 L’azione
Siccome 4 mesi prima di questo marasma, avevo già deciso che non avrei cercato più un altro lavoro dopo quello, quando è successo il dramma del licenziamento avevo già in mano alcune cose importanti:
Un’idea chiara di quanti mesi potevo vivere senza entrate di nessun tipo. I famosi fuck you money.
Una lista di problemi e potenziali idee su cui lavorare.
I ruoli che assolutamente non volevo avere e il tipo di azienda che non volevo creare.
Da lì, ho detto: sperimento tutto lo sperimentabile, finché non trovo una cosa che funziona per me e per cui la gente ci trova un valore.
Tornata in Italia, quindi, è andato tutto bene. Senza nessun problema. E ora eccomi qui.
No, col cavolo!
Tornata in Italia ho scoperto che non è così banale sperimentare con quello che ti pare finché non trovi la cosa giusta. Ci sono leggi, leggine, e codici ATECO che di fatto ti richiedono certificazioni e regole diverse per ogni santa cosa.
Frustrazione alle stelle.
Ho messo il codice ATECO più generico possibile, perché davvero non sapevo che cosa volessi fare. Sapevo solo che ci dovevo provare.
Non consiglio di replicare il modello.
Il primo anno ho provato nell’ordine:
a fare workshop online
a comprare un asilo nido e poi altri per farne una catena
a comprare altri tipi di boring business a caso, tipo un parcheggio (newsletter a riguardo)
a comprare una casa editrice e poi, a crearne una da zero
a provare a fare da broker per comprare e vendere aziende
a creare un software per chi cercava aziende da comprare e a cercare finanziatori
a fare workshop in presenza
a fare formazione B2B in aziende e organizzare ritiri e team building fuori dagli schemi
a fare formazione nelle scuole e università
a presentare e moderare eventi
ad aprire un canale youtube (qui l’unica live, ma il 3 giugno ho deciso che uscirà il primo video di una serie su cui sto lavorando da un anno. Puoi iscriverti qui)
a fare un podcast - ancora work in progress, uscirà insieme al primo video il 3 giugno.

Ora, alcune cose che ho provato o pensato di provare a fare, non me le ricordo neanche.
Mi ricordo che facevo un sacco di cose, la gente non capiva minimamente che caspita facessi, e io, onestamente, neppure.
Però, questo primo anno assurdo, mi ha dato la possibilità di provare tante cose e capire cose importantissime su di me e sul tipo di azienda che volessi creare.
💡 La scelta
In genere, per un’azienda, si possono scegliere queste strade (over semplifico):
Builder. Costruire qualcosa da zero - prodotto o servizio
Buyer. Comprare qualcosa e ottimizzarla
Body rental. Vendere le proprie competenze - freelancing, consulenza, agenzie
Oltre a questi aspetti, bisogna pensare alla parte finanziaria. Anche in questo caso semplifico un po’, ma più o meno ci sono queste tipologie (che a volte possono essere mixate):
Autofinanziamento - usare i propri risparmi e le proprie risorse. In gerco si chiama bootstrapping, perché usi le tue risorse per iniziare e poi ti affidi alle entrare provenienti dalle vendite
Mutui/prestiti - la proprietà dell’azienda rimane tua, ma ti indebiti verso un ente per ricevere risorse in più per far fronte ad alcuni costi
Investitori - qui c’è un po’ un mondo, ma ci potrebbero essere investitori privati che finanziano un’azienda tradizionali (e di cui la valutazione e le quote da cedere sono calcolate in maniera abbastanza lineare), oppure startup (la cui valutazione e quote sono calcolate in maniera
spesso esagerataesponenziale)
Io ho scoperto man mano che per me funzionavano queste cose:
Sono una builder. Mi piace costruire cose da zero e mi emoziona la fase cosiddetta 0 to 1. Navigo bene i budget risicati, sono creativa e non ho paura di lanciare cose che fanno schifo all’inizio per poi migliorare man mano. Sicuramente, aggiustare aziende già esistenti, è una cosa che mi emoziona molto di meno.
Voglio autofinanziare l’azienda, con le mie risorse e con le entrate da clienti. Non mi piace troppo il rischio di indebitarmi, né l’idea di usare il mio tempo per cercare investitori.
Mi piacciono i servizi, più che i prodotti, per una questione di abbassamento del rischio.
Queste sono scelte estremamente personali, e non sono quelle giuste per tutte. Conosco aziende molto di successo che non sarebbero arrivate lì senza investitori ad esempio, o senza un mutuo iniziale, o a volte entrambi. Conosco altre persone che hanno comprato aziende e che le hanno ristrutturare e ora vanno alla grande. E altre freelancer che sono cresciute così tanto da farci su un’agenzia milionaria.
Ognuno ha il proprio percorso, le proprie competenze e il proprio grado di rischio a cui dare conto.
E quello che è giusto per me, nel lungo termine, magari non è sostenibile per te. E viceversa.
👩🏫 Le lezioni imparate
In questi due anni, anche se in realtà ho iniziato veramente a lavorare a settembre, no a maggio, ma arrotondiamo per eccesso, ho sbattuto la testa contro alcune cose e spesso ho imparato a mio discapito.
Che poi, ammettiamolo, è anche il modo migliore per imparare, quando ti bruci direttamente.
Qui una carrellata di cose:
Vendi prima di avere tutto pronto. Solitamente la riskiest assumption e il blocco più grande per chi inizia è mettersi in gioco. Prima superi quel blocco, prima diventi brava a farlo.
Costruisci relazioni. Inizialmente ero tutta una vendita a freddo, a volte anche un po’ troppo pushy. Ho imparato che bisogna avere pazienza e comportarsi bene. Non sempre l’ho fatto.
Assumi lentamente. Il primo anno ero disperata e cercavo una mano, ma non è andata come speravo, ho sbagliato il modo di approcciarmi alla delegazione e alla formazione. Meglio metterci più tempo e collaborare con le persone giuste.
Pensa al lungo termine, sempre. Anche quando ti sembra che paghino troppo poco o anche niente, chiediti se questa cosa qui ti aiuta nei tuoi obiettivi di lungo.
Più sei verticale, più è facile costruire un brand e vendere. Nel mio caso all’inizio ho fatto troppe cose e la gente ha iniziato a non capire bene che facessi e ancora ora, non so quanti lo sappiano precisamente.
Non fare mai affidamento sui soldi, finché non arrivano sul conto. A volte pensiamo di aver chiuso contratti solo per grandi sorrisi e belle parole. Aspetta a muoverti finché c’è la firma e un bonifico sul conto.
Hai un tempo limitato, prioritizza. Anche se sembrerai una stronza. Anche se a volte ti perderai alcune occasioni. Anche se poi te ne penti. Intanto, decidi cos’è importante e prioritario in quel momento. A volte può essere anche dire di no a tutti per prenderti una giornata off e ricaricare le pile e non rispondere a nessuno per un giorno.
🔮 Il presente e il futuro
Dopo tutti questi esperimenti, quindi, che faccio e che farò?
WORKSHOP IN PRESENZA.
Ci sarà l’ultimo The Ideas Lab Women della seconda edizione il 6 giugno a Roma. Sono rimasti pochissimi posti e puoi iscriverti qui.
Per i workshop in presenza, ci rivediamo a settembre 2026, con un format diverso. Voglio festeggiare i miei 35 anni con un qualcosa di mega.
Se sei interessata/o a sponsorizzare un eventone di formazione, questo è il momento giusto per scrivermi. Puoi rispondere a questa email.
COMMUNITY
The Ideas Lab si sposterà sempre più online con dei webinar di formazione, delle sessioni con esperte dove puoi fare tutte le domande che vuoi e di networking curato.
Lancerò la membership il 13 giugno e queste sono le ultime settimane per approfittare del prezzo di pre-lancio che rimarrà bloccato per sempre per chi si iscrive ora.
È aperta sia a donne che a uomini e amerò i/le early adopters per sempre, come insegno a fare agli altri. Sarete quindi le prime persone a scoprire le varie novità e ad avere dei posti riservati a tutti i workshop e webinar.
Questa cosa nasce dal fatto che quando parlo di sentirmi sola a fare impresa, ricevo sempre una svalangata di messaggi di persone che si sentono come me. Che vorrebbero un confronto. Che vorrebbero la parola di un’esperta per sbloccare il nuovo livello come se stessimo giocando a super mario.
Ed eccoci qui. Facciamolo. Confrontiamoci. Stiamo insieme. Supportiamoci.
FORMAZIONE B2B E TEAM BUILDING
Mi focalizzerò sempre di più sulla formazione B2B.
Purtroppo ho notato che ancora tanti team si lamentano di quanto siano noiosi i corsi che sono obbligati o semi-obbligati a fare in azienda.
Io ho veramente una soglia minima alla noia. Ho l’attenzione di un pesciolino rosso. E se dall’altra parte non c’è qualcuno che mi gasa a pallettoni, non ascolto, non imparo e non partecipo.
Succede agli eventi. Succede nei webinar. Succede nei corsi di formazione. E succede addirittura nei team building.
Ho già fatto diversi esperimenti con Enel, Epson, Tesya, l’Ordine dei Biologi, la Camera di Commercio, Learnn ed altre aziende ed enti.
Sembra una banalità progettare dei corsi di formazione e dei workshop interattivi, invece io ci spendo una svalangata di tempo a pensare tutto nei dettagli.
Se hai un team, sentiamoci, che creiamo insieme un percorso che aiuti il tuo team ad essere proattivo e a creare nuove idee in linea con gli obiettivi aziendali.
🎂 FESTEGGIAMO INSIEME I DUE ANNI🎂
Mi piacerebbe festeggiare insieme i due anni di attività, con una chiamata informale dove ci facciamo domande a vicenda e posso dare una mano a chi sta partendo, a chi è già partita o a chi ci sta anche solo pensando.
È aperto a tutti.
È gratuito.
È online.
E durerà un’oretta e mezza.
Si chiamerà The Ideas Mixer e si terrà venerdì 30 maggio alle 12.
🔥 Risorse interessanti
La nuova rubrica su cose a caso che leggo, ascolto, guardo e che non sono per forza correlate al business.
Le risorse sono spesso in inglese, perché purtroppo spesso consumo contenuti internazionali, ma tanto c’è ChatGPT e confido in quello.
Questa canzone di un cartone animato che è stata per mesi la mia arma di motivazione nei giorni no. Il testo è bellissimo secondo me. È tutto quello che devi sapere sul growth mindset, in pochissime strofe.
Se vuoi approfondire cos’è il growth mindset (che è praticamente alla base della sperimentazione e di conseguenza dell’imprenditoria), questo è il mio libro preferito su questo argomento. È stato tradotto in italiano ed è utilissimo anche per noi genitori per capire come instillare la giusta mentalità ai nostri pargoli.
Sto leggendo questo libro su come i traumi dei genitori si riversino sui figli. È interessante sia per chi ha/ha avuto un rapporto conflittuale con i propri genitori, sia per chi è genitore a sua volta. Sia in italiano, che in inglese.
Totalmente altro argomento, mi sto prendendo alla grande con i tarocchi. Era una cosa che avevo dentro di me da quando sono piccola, nata nella città delle Streghe, Benevento, e ora sto cercando di capirne di più. Ho comprato questo mazzo base di tarocchi e questo libro che a dire del mondo Reddit è il migliore sull’argomento.
🚀 Lancia la tua idea, parti da qui
Iscriviti al prossimo workshop di The Ideas Lab a Roma.
Scarica il quaderno. Avrai 20 esercizi pratici per definire meglio la tua direzione e lanciare il tuo progetto.
Pre-registrati per la membership e avrai accesso a masterclass e incontri con esperte ed esperti, oltre che sessioni di networking, per non sentirti mai più sol*.
Se sei arrivata fin qui, vuol dire che questa newsletter ti piace almeno un pochino.
Aiuta altre persone a scoprirla e ad avere quella spinta in più per lanciare nuove idee!
Grazie di cuore,
Alessia Anniballo